Criticometro

📽️ 28 anni dopo

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Horror, Thriller, Fantascienza

di Danny Boyle; con Jodie Comer, Aaron Taylor-Johnson, Jack O'Connell, Alfie Williams

Sono passati quasi tre decenni da quando il virus della rabbia è fuoriuscito da un laboratorio di armi biologiche e ora, ancora in una quarantena forzata e brutale, alcuni sono riusciti a sopravvivere in mezzo agli infetti. Un gruppo di sopravvissuti vive su una piccola isola collegata alla terraferma da un’unica strada rialzata ed estremamente protetta. Quando uno di questi lascia l’isola per una missione diretta nel profondo della terraferma, scoprirà segreti, meraviglie e orrori che hanno mutato non solo gli infetti ma anche gli altri sopravvissuti.

28 anni dopo Poster

Recensioni

Seppur figlio del mondo infetto di 28 giorni dopo, 28 anni dopo ha il merito di saper costruire un universo narrativo in grado di sorreggere autonomamente la propria mitologia […] Danny Boyle bilancia sapientemente questi due concetti trovando nell’accettazione della morte un passaggio in grado di elevarsi a rito di espiazione collettiva del trauma […] 28 anni dopo è perciò solo la parte iniziale di un percorso che ha il respiro dei film d’avventura e la tensione dell’horror folkloristico à la The Wicker Man

cinefacts Positiva

Noi umani siamo leggenda: questo sembra suggerire il nuovo bellissimo capitolo della saga-zombie di Danny Boyle […] Il sorprendente incipit dà il tono all’intero film che, dopo 23 anni, riesce ancora a spiazzare, disturbare e far riflettere lo spettatore […] Da segnalare infine la scena iniziale, da antologia, con i Teletubbies: solo la furia iconoclasta di Boyle poteva pensare di abbinare l’imperturbabilità innaturale e irritante degli inquietanti personaggi della celebre serie per bambini degli anni ’90-2000, con un evento traumatico e violento.

nocturno WOW

Soprattutto è stata l’esperienza del Covid a influenzare regista e sceneggiatore nel creare una società che dopo anni ha superato lo sbigottimento iniziale e si è ormai abituata ad una nuova convivenza con il virus […] Una bella fotografia rappresenta affascinanti ambienti in cui la natura è la protagonista, con scorci sui grandi paesaggi verdi della Gran Bretagna in cui ormai l’uomo ha perso il suo ruolo centrale […] 28 anni dopo è dunque un ottimo sequel che parte da buone idee: non vuole imitare l’originale, che comunque non riesce ad eguagliare, né riproporre lo stesso spettacolo.

dasscinemag Positiva

Boyle e Garland resettano la narrazione riportandola alla realtà doppiamente claustrofobica di una sorta di ulteriore Brexit nella Brexit […] Il risultato è una riflessione sull’amore filiale, la vita e la morte […] Tecnicamente la scelta di girare il film utilizzando contemporaneamente fino a 20 iPhone posti a semicerchio nelle scene d’azione, ha permesso al regista di ottenere una visione a 180 gradi da cui attingere le immagini più efficaci in fase di montaggio.

ciakmagazine Positiva

Danny Boyle e Alex Garland ci riportano tra gli zombi e riprendono in mano la loro storia riuscendo a non tradire lo spirito di un tempo e di una scelta stilistica ma aggiungendo molto a livello tematico e (per fortuna) non stravolgendone il senso […] Proprio per questo e per altri motivi ‘28 anni dopo’ potrebbe spiazzare quasi scontentare il pubblico perché possiede una caratteristica che pochi riescono a dimostrare: il coraggio […] Qui siamo di fronte ad un film dilatato nei tempi e nei modi, nervoso solo quando è necessario per scappare da un pericolo e che arriva al suo centro tramite fasi di maturazione e consapevolezza di sé.

globalstorytelling Positiva

Lo sguardo di Alex Garland sul presente è lucido quanto preoccupato, come lucida e dritta al punto è la messa in scena di un orizzonte che giorno dopo giorno appare sempre più oscuro, ferino, orrorifico […] La lucida follia della prima parte di 28 anni dopo via via si affievolisce, torna su binari consueti, inizia a spiegare, ad anticipare, a perdersi in rivoli retorici […] L’elisir socio-politico di Garland, in parte sostenuto dalla messa in scena di Boyle, si diluisce tra le pieghe di un progetto che ha già un secondo capitolo.

quinlan Neutrale

La sceneggiatura come detto è ottima, e la regia, grazie alla dinamicità delle scene girate con iPhone e con i droni, risulta grezza e sporca, facendo sentire lo spettatore vicino ai personaggi […] È questo rapporto tra i personaggi e il mondo circostante che rende grande 28 anni dopo […] Tutto questo confluisce, insieme, in un racconto tremendamente umano e concreto, che riesce a mostrare con una brutalità unica l’empatia e l’amore in un luogo devastato dalla rabbia.

nascecresceignora WOW

Danny Boyle ha scelto di girare il film anche con l’ausilio di numerosi iPhone 15 Pro Max, che riescono a donare a molte riprese un grande senso di dinamicità e un effetto ansiogeno impareggiabile […] 28 anni dopo riesce a instillare un perfetto senso di angoscia nello spettatore […] 28 anni dopo si dimostra un film dalle numerose sfaccettature, perché abbandona temporaneamente le atmosfere horror e le scene impressionanti per cercare di approfondire il concetto di famiglia, maternità e anche quello della morte come evento naturale in qualche modo da accettare serenamente.

pressview Positiva

Boyle e Garland tornano a giocare con i generi come Teletubbies con la pappa: horror, commedia, dramma, tutto si mescola in un cocktail che ti fa ridere mentre controlli se hai ancora il polso […] Il linguaggio si rinnova, la narrazione si fa moderna: i dialoghi sono taglienti come una battuta di Selena […] 28 anni dopo non è solo un film, è una seduta di autocoscienza collettiva in salsa horror, dove la paura si trasforma in ironia e la speranza in un rito di passaggio.

darumareview Positiva

Boyle e Garland portano il mondo che hanno inventato all’alba del Ventunesimo secolo lì dove i fan non se lo sarebbero mai aspettati. E questo un grande punto a favore per loro […] Boyle si rifiuta di sottostare alla dittatura del fandom, di dare la pappa pronta a un pubblico che sa più masticare qualcosa che non sia omogeneizzato e reso semplice e familiare […] si rimane vittime di uno stupore che arriva a trascendere l’idea di bello e brutto, giusto o sbagliato, ma che funziona in virtù di una incontrovertibile fiducia nell’idea di intrattenimento e di simbolismo

comingsoon Positiva

Confrontarsi con uno storico del genere – il pur godibile 28 settimane dopo insegna – impone, per forza di cose, un paragone ingombrante che rischia di schiacciare a priori ogni nuova ipotetica reiterazione della saga […] Doyle e Garland mettono in scena una storia ambiziosa e di ampio respiro che ha in Spyke il suo protagonista […] A splendere sono poi le interpretazioni dei vari attori. Alfie Williams si impone su tutti come baby prodigio insieme alla bravissima Jodie Comer