Criticometro

Il film racconta come l’esperienza del primo amore possa cambiare ogni cosa […] Un’atmosfera in bilico tra sogno e realtà […] Dreams è un film intenso, capace di restare nella mente dello spettatore a lungo.

Un piccolo e dolce fenomeno […] migliore film all’ultima Berlinale […] un coming of age più consapevole del normale

Un’indagine che risale alle radici del femminile, dove tre donne appartenenti a diverse generazioni si confrontano su differenti visioni dell’amore, della sessualità e la scoperta di sé […] Apre le porte a tutti i turbamenti, le esplosioni di gioia, le frustrazioni, le angosce, le speranze e le delusioni legate al primo amore […] Un sentimento assoluto e totalizzante, ma estremamente soggettivo.

Nonostante il conflitto tra i personaggi avrebbe potuto essere più incisivo, la narrazione riesce a coinvolgere emotivamente grazie alla delicatezza con cui esplora il primo amore e le emozioni universali ad esso legate […] Un’opera toccante e sincera, anche se non priva di imperfezioni.

L’opera tramite l’espediente del libro espone i pensieri e gli stati d’animo dell’innamoramento adolescenziale, descrivendo sensibilmente i timori e i desideri che possono attraversare la psiche umana di una diciassettenne […] La visione spettatoriale delle vicende, anche esterne al personaggio, è quindi ripetutamente compromessa dal punto di vista della protagonista […] Questi cambiamenti sono però repentini e apparentemente ingiustificati nelle loro evoluzioni.

L’uso della voce narrante sulla protagonista fornisce un’ottima rete protettiva alla storia, evita divagazioni, ma sviluppa uno schematismo a volte anche eccessivo […] Giunto alla fine del percorso Dag Johan Haugerud comunque giunge a conclusioni poco originali, ma questo essere poco innovative non le rende meno autentiche […] Seppur con qualche eccesso di didascalismo, Dreams (Sex Love) sembra comunque un passo avanti rispetto al film precedente.

Un’opera complessa e stratificata che tuttavia conserva uno sguardo cinematografico di ammirevole grazia […] la capacità di dare vita a un cinema colmo di grazia che al tempo stesso è incardinato su una prodigiosa complessità di costruzione e profondità di sguardo […] A fronte di cotanta finezza di tratto si deve anche registrare la capacità di Haugerud di giungere qua e là a gustosissimi accenti ironici che suscitano risate a scena aperta.

Le storie che ci raccontiamo da adolescenti, le versioni di noi che scegliamo di esprimere, sono quelle che forgiano, nel bene e nel male, quello che diventiamo crescendo. […] So che non la dimenticherò mai, ma, sapete, le memorie cambiano. […] Questo moltiplicarsi e accavallarsi di narrazioni e rispecchiamenti ha forse un correlativo visivo nelle tante scale salite e discese da Johanne, che culmina nella visione quasi allucinata delle rampe e dei ballatoi del complesso in cui abita la professoressa.

Haugerud chiude allora nel reame dei sogni […] con una luce morbidissima che la prima cosa che fa è accarezzare e sollevare fin sopra una nube […] Dreams, che è limpido nello sguardo e delicato e attraente nelle forme, traduce in grammatica cinematografica quell’euforia febbrile e bagnaticcia della manifestazione amorosa.

Lungi dall’essere un film serioso, * Dreams *è in realtà un delicata commedia, molto intelligente e divertente […] Non c’è dubbio, l’Orso d’oro di Berlino è meritato […] Un delicata commedia, molto intelligente e divertente dove l’esordiente Ella Overbyne è perfettamente a suo agio.

Dreams però funziona anche da solo, come tutti i film riusciti, è una visione a sé che non chiede un rigido recupero cinefilo […] Un film sentimentale e politico, perché nel suo corso confronta tre generazioni […] È un romanzo visivo del presente, con tutte le sue spinte contrastanti.

La sceneggiatura fitta e verbosa di Dreams è accuratissima nel rievocare i brividi febbrili dei primi amori, disordinati e indecifrabili […] Le lunghe sequenze di dialogo fra le tre donne sono a mio avviso ben scritte, ancor meglio recitate e anche - forse volutamente - estenuanti nella loro serietà […] Tanto semplice da lasciarci di stucco, tanto condivisibile da vincere i Festival.

La chimica tra Chastain ed Hernandez è fantastica, lei si rivela sgradevole quanto dolce, fragile quanto impiegabile […] Il problema di Dreams è avere lasciato la risposta rabbiosa del “colonizzato” agli ultimi frettolosi dieci minuti […] Il regista convince fino a un certo punto […] confeziona con Dreams un buon film da concorso.

Jennifer e Fernando sulla carta rappresentano una coppia modello: si amano nonostante la differenza d’età e cercano tutti i modi per trascorrere il tempo insieme […] Il film infatti gioca molto sulle relazioni tra i due Paesi e la politica permea la trama del film e i risvolti narrativi […] Dreams pone alcuni interrogativi sull’apparenza, su ciò che le persone mostrano, portando lo spettatore a chiedersi se le cose sono veramente come appaiono o se in realtà tutti perseguono i propri scopi.

Dreams di Michel Franco è il film più provocatorio del regista. Una provocazione che qui si fa meno diretta e diviene concettuale, ma arriva con forza e farà discutere […] Nella medietà narcotica del cinema di oggi, anche quello festivaliero, Michel Franco arriva a scuotere e spaccare la platea […] La sua versione estrema è, appunto, una versione, un teorema portato avanti con tenacia e maestria.

Dreams unisce il racconto convinto della necessità di ribellione da parte degli oppressi oltre certi limiti […] al tentativo disperato di vitalità della ricca e annoiata alta società americana […] L’interpretazione della ‘musa’ Jessica Chastain mi ha convinto curiosamente meno di quella dell’esordiente Isaac Hernández.

Michel Franco torna a fare quello che gli riesce meglio, ovvero sposare la sua regia pulita, minimale, precisa al millimetro con le espressioni più violente e brutali della società e dell’amore […] Dreams non è costruito per piacere e mettere d’accordo tutti, anzi, alle volte sembra deciso a percorrere la via più controversa di tutte […] La scrittura e la regia di Franco sono sempre, pienamente in controllo, tanto da non dover mai dire troppo per farsi capire benissimo.