Dreams: Recensioni | Criticometro

📽️ Dreams

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Dramma

di Dag Johan Haugerud; con Ella Øverbye, Selome Emnetu, Anne Marit Jacobsen, Ane Dahl Torp

Una studentessa, Johanne, è sempre più emotivamente legata ad una sua insegnate di scuola che le apre le porte della sua casa e ascolta con premure le sue domande i suoi pensieri. Affidati ad un diario personale gli scritti intimi di Johanne sul suo primo amore creano attriti all’interno della sua famiglia, spingendo sua madre e sua nonna a riconsiderare le proprie realtà e i propri sogni, innescando un vivace dibattito tra donne.

Recensioni

Haugerud, sia regista che sceneggiatore di tutti e tre i film, nella vita è anche romanziere e dalla sua passione per la scrittura è nata questa trilogia di parola […] Lo sconcerto nasce dunque dalla capacità analitica di Haugerud sui sentimenti e sulla capacità trasformativa della parola […] Haugerud, distante anni luce dal fare un film a tesi per autovalidare le sue posizioni, firma una trilogia preziosa per il cinema contemporaneo

La vittoria di un film come Dreams ne è la dimostrazione: un’opera certo umana e certo intima, ma quasi rimpicciolita. […] Un voice-over serrato e illustrato, che analizza ogni passaggio interiore della protagonista, senza lasciar mai lo spazio ad una lettura meno formale […] la durata complessiva sembra sfidare l’attenzione: un minor metodo avrebbe reso forse più forte la libertà sentimentale.

La regia di Haugerud è caratterizzata da un approccio poetico e al contempo sociologico ma è anche dotata di una sensibilità del tutto contemporanea […] Dreams (Drømmer) oltre ad essere una poetica rappresentazione dell’amore giovanile è un’analisi introspettiva che invita lo spettatore a entrare nell’intimità di un’adolescente […] È un film che merita attenzione per la sua profondità emotiva e la sua rappresentazione autentica delle complessità dell’amore e del desiderio.

Il romanzo di formazione in prima persona esplode quando Johanne si prende una cotta per la sua insegnante […] Ma quando quella voce trova uno spazio e una trasfigurazione nella creatività terapeutica di un romanzo – che è un po’ il punto di svolta di ogni estensore di diari […] Haugerud si conferma un intellettuale che non si fa imprigionare dalla teoria, capace di offrire un’empatica e profonda riflessione sull’umano e lo spazio che abita.