Criticometro

📽️ Honey Don’t!

1 WOW
6 Positive
7 Neutrali
11 Negative

Commedia, Crime

di Ethan Coen; con Margaret Qualley, Aubrey Plaza, Chris Evans, Lera Abova

Honey O’Donahue, una detective privata di una cittadina, si immerge in una serie di strani decessi legati a una misteriosa chiesa.

Honey Don't! Poster

Recensioni

A tratti è davvero imbarazzante notare quanto la sceneggiatura stia provando visibilmente ad essere irriverente, ironica, strampalata, a strizzare l’occhio allo spettatore […] A risollevare un po’ le cose, per fortuna, c’è Margaret Qualley, che è tanto la femme fatale quanto la detective dura e pura; la sua interpretazione fa intuire una complessità interiore […] Honey Don’t!, insomma, è un film immaturo, una stesura iniziale che avrebbe beneficiato di altre mani e prospettive per trovare un senso e cristallizzare efficacemente la storia che vuole raccontare.

ignit Negativa

Con Honey Don’t! Ethan Coen e Tricia Cooke non aggiornano semplicemente il noir, ma ne rifondano le coordinate dall’interno, trasformandolo in un linguaggio instabile, ambiguo, capace di attraversare i generi e piegarli a un respiro queer e irriverente […] Ne scaturisce un film che non promette soluzioni ma atmosfere, che non risolve enigmi ma li dissemina […] Un’ombra che non si dissolve, ma accompagna; un bagliore che non illumina, ma ferisce; un inciampo che diventa ritmo stesso del cammino.

quinlan WOW

Peccato però non riesca a convincere nella messa in scena, che risulta alquanto debole e poco avvincente […] Verso la fine, ad ogni modo, il racconto non sa più dove andare a parare e la situazione diventa di punto in bianco, e da poco plausibile che era, inverosimile fino a perdere completamente di senso […] Impeccabili, invece, la fotografia retrò di Ari Wegner e il set design curato da Nancy Haigh che, se non bastano a salvare la storia e il film, ne contribuiscono a rendere sopportabile la visione.

closeup Negativa

Nonostante le buone premesse rappresentate da un incipit interessante, con un’indagine misteriosa tutta da studiare, il proseguo è abbastanza deludente […] Honey Don’t! è semplicemente un prodotto che non si sforza di apparire, o quantomeno di inserire tematiche importanti sulle quali ragionare, risultando anche anonimo e privo di qualsiasi emozione […] Con Honey Don’t!, Ethan Coen non riesce a dare sfogo alla sua creatività, scrivendo e dirigendo un film poco avvincente che non riesce a dare un seguito alla buona premessa proposta.

locchiodelcineasta Negativa

Eppure, in quella che in molti hanno già etichettato - frettolosamente? - come una commedia, per via dei toni, i personaggi, e gli avvenimenti strambi, che molto ricordano il cinema più leggero - e divertente - dei fratelli Coen, bisogna ammettere che c’è di più […] Come una serie di caratterizzazioni, comportamenti e dettagli che potrebbero essere responsabili del mancato spasso prodotto da ‘Honey Don’t’ - che ridere non fa quasi mai, onestamente […] Ed è inverosimile pensare che Coen e Cooke non abbiano calcolato tutto ciò, che sia solo frutto di una coincidenza, del caso.

ingloriouscinephiles Neutrale

La sua intesa con Aubrey Plaza (MG), anch’ella avvezza ad atmosfere simili in vari progetti, nutre il mood stralunato e consapevolmente lurido di un film che vuole soprattutto intrattenere con il suo ritratto dello squallore della provincia americana […] Viene un po’ meno la solidità strutturale che c’era in Drive-Away Dolls […] Ma anche quel qualcosa di diverso arriva con un sorpreso sulle labbra, quello di Qualley, il cui carisma rende scorrevole anche l’evoluzione un po’ farraginosa di una premessa che, nei momenti migliori, è lurida e pulp al punto giusto.

cinemaserietv Positiva

Ne viene fuori un dark comedy scorretta politicamente al punto giusto, capace di affondare la lama e affilare la lingua con battute feroci e sboccate al limite del goliardico […] Peccato che stavolta, a differenza della precedente, non sia sufficiente a garantire alla resa quel contributo utile alla causa […] il risultato stenta a decollare a causa di una sceneggiatura, scritta a quattro mani con la moglie Tricia Cooke, che si rivela un vero e proprio tallone d’Achille.

cinematographe Neutrale