Criticometro

Bill Skarsgård e Anthony Hopkins sono i due soli, veri protagonisti […] una scrittura fragile, incapace di sostenere davvero le proprie ambizioni […] un finale posticcio e sgraziato che non riesce in alcun modo a restituire la forza delle premesse.

La vicenda è intrigante e qui è affidata a una stella in piena ascesa come Bill Skarsgård e a un mostro sacro come Anthony Hopkins […] Locked non è un brutto film, però. Innanzitutto per merito dei due protagonisti e alla capacità, già nota, di Anthony Hopkins di saper terrorizzare anche solo con la sua voce […] La classica pellicola estiva, insomma, con cui accompagnare un paio di ore nel fresco di una sala buia del cinema.

Pian piano veniamo a conoscenza di alcuni dettagli che lo riguardano: è un malato di cancro in stadio terminale, detesta le volgarità e, a seguito di una tragica vicenda in cui la figlia è stata coinvolta, ha deciso di impegnare le sue ultime settimane di vita in una sorta di pareggiamento di conti con le nuove generazioni, che tanto disprezza […] Purtroppo, a dispetto di una costruzione che regge abbastanza bene per la prima ora, l’atto finale sembra quasi incollato perché ‘deve esserci’ piuttosto che fornire la storia della sua giusta conclusione […] ma riesce a soddisfare grazie a due prove convincenti e un ragionamento sulla società dell’oggi su cui discutere durante il viaggio.

Un remake, come detto, che se da un lato gode del carisma e dell’indubbio magnetismo dei due protagonisti in scena, dall’altro sconta una poca originalità nello sviluppo dell’azione […] Un sottosuolo che il regista sceglie come riferimento, sin dalle prime immagini, con la creazione di una estetica urbana e la rappresentazione di un mondo poco abituato ai riflettori e ai primi piani […] Cliché, non i soli (soprattutto considerati gli ampi spiegoni moralistici), di un film che ha il merito di guardare fuori dall’abitacolo mentre lo sfrutta per catturare la nostra attenzione, ma che manca di una personalità propria.

La prima cosa positiva (non ce ne sono molte) del film è che ogni tanto fa piacere vedere la faccia pulita di Bill Skarsgard […] IL regista David Yaroevsky con Locked sceglie di girare un film d’intrattenimento senza però riuscire a trarre da una sceneggiatura scarna la giusta tensione […] se siete troppo accaldati e volete passare un po’ di tempo in un cinema con l’aria condizionata, il tempo passa veloce e Locked si fa guardare, magari non lascerà tracce nella memoria, ma intanto vi sarete rinfrescati.

Il regista non risparmia inoltre dolori al suo protagonista, che si ritrova sempre più ricoperto di lividi, tagli e ossa rotte[…] Se la prima parte risulta quindi coinvolgente, al netto di tutta una serie di forzature di trama (quasi inevitabili in prodotti del genere) il tutto cala bruscamente proprio nel momento in cui la storia dovrebbe arrivare al suo climax[…] Tutto il confronto finale adotta in generale soluzioni sia visive che narrative poco incisive, che impediscono al film di distinguersi dalla marea di film di genere che possiamo trovare in giro.

Ci sono all’incirca tre film dentro Locked – In Trappola […] Il problema, il punto, è che per far funzionare una storia così – è il remake di 4×4 dell’argentino Mariano Cohn, anno 2019 – una premessa succulenta non basta […] La somma non coincide con il totale.

Se Locked – In trappola azzecca qualcosa, è il mettere a fuoco un protagonista che galleggia tra lo sfigato e l’opportunismo, con cui l’empatia a cui da lì a poco chiamerà non è cosa immediata o dovuta. […] Se Locked – In trappola funziona per gran parte della sua durata (avviandosi verso la risoluzione perde qualcosa in presa alla gola) è però nell’avere a gancio un attore come Skarsgård. […] Il raddoppio con Hopkins – lo vedremo anche – è una scorpacciata di carisma che tiene in piedi tutto quanto, capace di garantire solidità anche nel momento in cui il film va in territori discorsivi un po’ meno brillanti.