Criticometro

Niente fronzoli, inutili svolazzi pindarici né tantomeno stucchevoli preamboli con i quali allungare furbescamente brodo e minutaggo […] Un cinema, il suo, spesso e (molto) volentieri in medias res nel quale noi, voraci e veraci guardoni, ci ritroviamo freneticamente catapultati dritti in prima linea all’interno di avventure tanto assurde sulla carta quanto oggettivamente esplosive […] una ribalda e maramalda avventura in forma di stiracchiato buddy movie da coinvolgente mal di testa più che al bilanciato e incalzante cardiopalma.

“Play Dirty – Triplo gioco” non è di certo un brutto film, ma lascia un certo amaro in bocca perché appare poco approfondito e piuttosto superficiale […] la scarsa profondità dei personaggi e delle sottotrame impedisce allo spettatore di immergersi davvero nella vicenda, lasciando l’impressione di un lavoro che si ferma al “compitino” […] Ne esce un film tutto sommato intrattenente, ma certamente non memorabile.

Play Dirty – Triplo gioco punta tutto sulla comicità più che sull’azione, mettendo in primo piano battute sarcastiche e una grande vena ironica, elementi però non in grado di salvare completamente una sceneggiatura poco originale che sembra essere un mix di film già visti e sequenze di combattimento non proprio eccezionali […] Tuttavia ciò che riesce a innalzare la qualità del prodotto e a renderlo godibile da guardare è la bravura evidente degli attori, in particolar modo di Mark Wahlberg […] anche se Play Dirty – Triplo gioco non è eccezionale riesce comunque a strappare qualche sorriso e in un mondo in cui le preoccupazioni sono all’ordine del giorno, questo non è poco!

Il risultato, però, è ambiguo: se da un lato il Parker di Wahlberg mantiene una certa freddezza e una vena di brutalità, dall’altro manca della verve necessaria a rendere il personaggio davvero magnetico […] Shane Black ripropone le sue formule classiche con un tocco auto-parodico, realizzando un film più divertente che memorabile […] Pur con tutti i suoi limiti, Play Dirty si lascia guardare come un guilty pleasure per amanti del genere.