Sex: Recensioni | Criticometro

📽️ Sex

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Dramma

di Dag Johan Haugerud; con Jan Gunnar Røise, Thorbjørn Harr, Siri Forberg, Birgitte Larsen

Due spazzacamini che vivono in matrimoni monogami ed eterosessuali finiscono entrambi in situazioni che mettono in discussione le loro opinioni sulla sessualità e sui ruoli di genere.

Recensioni

Acuta e provocatoria la riflessione sulla mascolinità che inaugura la trilogia su Sesso, Amore e Sogni di Dag Johan Haugerud […] Lunghe inquadrature fisse, che si concentrano sull’interlocutore escludendo dal quadro il superfluo, accompagnano questi momenti forgiando uno stile in cui il ritmo non è dato dal montaggio, ma dalla parola […] I dialoghi invadono ogni spazio disponibile, mettendo alla prova lo spettatore.

Sex di Dag Johan Haugerud si adagia in una totale adesione allo scavo reciproco fra personaggi del tutto affidati allo strumento espressivo del dialogo […] L’insieme però si tiene abbastanza in superficie, navigando a vista fra timidi momenti ironici e più di un luogo comune […] A differenza di Dreams, però, con vera sorpresa Sex appare decisamente meno interessante, meno sottile nell’indagine umana, avvitato sovente intorno a più di un luogo comune.

Sex è il capitolo primo (o ultimo) di un ingorgo organico dei sentimenti, contrastati e contrastanti mai spietati in una finta resa […] Le loro rivelazioni dimorano nel senso profondo di una sessualità non solo materiale ma anche spirituale […] Sex è la politicizzazione del sesso, nella sua forma psicologica.

Caratterizzato da dialoghi chirurgici e da toni umoristici e surreali, è un gran film con uno splendido finale […] Fantastico finale in cui il flusso di parole si disperde in un ballo liberatorio con una nuova veste e una lucida consapevolezza sulla propria identità di genere […] Più che un film, una lezione di civiltà.

Il norvegese Haugerud, ultimo idolo dei cinefili e dei festival, in effetti spacca il capello del sentimento contemporaneo con intelligenza e acume […] Sex invece è l’inizio del percorso, il primo che solleva il coraggio del dubbio: Haugerud sonda in profondità un grande tema fluido, sfuggente, tra i pochi davvero essenziali per leggere il presente […] nei 118 minuti di durata, rimestando nelle medesime questioni, non tutto gira a dovere e giungono momenti di stanca.

Haugerud affronta questi temi con maestria evitando di sconfinare nel politico o nel sociale e rimanendo ben ancorato alle sensazioni umane di chi vive e di chi subisce queste esperienze […] La sua ricerca verso la sessualità e l’amore, più incline a una ideologia lacaniana che freudiana, viene trasposta in pellicola in maniera semplice e senza mai forzare […] Solo chi saprà farsi avvolgere da queste anime potrà godere appieno di questa pellicola.

Haugerud configura qui il suo trattato filosofico ed esistenziale sulla relazione dialettica tra l’uomo e lo spazio […] un’immagine morbida e distensiva che comunque non cela il tumulto interiore […] una trilogia non solo seducente e avvincente, ma anche inaspettatamente universale

Una storia profonda e toccante sull’indecifrabile natura dell’attrazione, dell’orientamento sessuale e dell’identità personale […] Un inno all’imprendibilità e indefinitezza dell’essere umano […] Intense e a tratti commuoventi le performance di Jan Gunnar Røise e Thorbjørn Harr.