Silent City Driver: Recensioni

📽️ Silent City Driver

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Dramma, Thriller

di Sengedorj Janchivdorj; con Tuvshinbayar Amartuvshin

In una città corrotta e piena di scandali, circondato dall’indifferenza, il solitario ed enigmatico Myagmar vive in isolamento dopo aver passato 14 durissimi anni in prigione. Segnato nel corpo e nell’anima, i suoi unici compagni sono i cani randagi che ha salvato nel tempo.

Recensioni

Un’opera respingente, cupa e apparentemente monotona come i paesaggi (naturali quanto antropogenici) della Mongolia […] la rigorosa regia del cineasta mongolo mette in scena una realtà aspra e imperturbabile […] queste costanti interruzioni bloccano difatti anche gli sviluppi del film in varie direzioni di genere, le quali forse avrebbero potuto rendere in parte meno ostica, e complessa, la pellicola conducendola su binari più tradizionali.

Un’opera respingente, cupa e apparentemente monotona come i paesaggi (naturali quanto antropogenici) della Mongolia […] la rigorosa regia del cineasta mongolo mette in scena una realtà aspra e imperturbabile […] la pellicola anodina quanto i suoi personaggi, incarnazioni della gioventù smarrita di Ulaanbaatar.

Una storia di riscatto, di vendetta e incomunicabilità. Myagmar come un Travis Bickle orientale, condannato all’eterno tormento e alla sconfitta. La fotografia elegante di Enkhbayar Enkhtur esalta la morte – nelle scene dei funerali – per martoriare i vivi che a malapena arrivano a fine giornata.